Nella parte sud-occidentale della Sicilia troverete Scicli, una piccola cittadina in provincia di Ragusa molto famosa per la produzione del fagiolo cosaruciaru che in dialetto siciliano vuol dire ‘cosa dolce’.
La tradizione è quella che gli attuali contadini ottantenni tramandano di generazione in generazione coltivando un legume in piccoli fazzoletti di terra dove ovviamente prevalgono colture più ricche come agrumi, olio, mandorle e vino.
Il fagiolo cosaruciaru di Scicli si riconosce per il suo colore bianco sporco e per tracce di marrone intorno all’ilo. Possiede due cicli produttivi: uno in primavera estate dal quale si ottiene il seme che serve per la raccolta autunnale ad ottobre-novembre. La sua coltivazione risale agli inizio del Novecento quando il fagiolo aveva molto peso nell’economia locale coi coltivatori che lo portavano all’interno di grandi sacche per venderlo ai negozianti. In una zuppa di verdure o con le cotiche era un piatto povero ma nutriente al quale la popolazione di questa pianura siciliana era molto affezionata.
Il fagilo cosaruciaru di Scicli è stato anche adottato dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus, associazione nata nel 2003 e che assiste migliaia di piccoli produttori e promuove un modello di agricoltura basato essenzialmente sull’esaltazione del territorio e della cultura locale. Per non estinguere questa coltura è stato infatti recentemente creato un Presidio, un’associazione che raccoglie tutti gli agricoltori di Scicli produttori di cosaruciaru e che ne regola la produzione con un regolamento che ne garantisce la conservazione e coltivazione sostenibile del fagiolo.
Il Progetto è stato sostenuto dall’Assessorato delle risorse agricole e alimentari della Regione Siciliana che intende ovviamente salvaguardare la tradizione e recuperare la coltivazione del cosaruciaru in campo pieno e non in piccole strisce di terra in mezzo alle serre.
Come usare in cucina i fagioli cosaruciaru? Oltre ad una zuppa di legumi od al classico piatto invernale con le cotiche possiamo ricavarne anche una ricetta estiva usandoli a mo’ di insalata insieme a cetrioli, carote, cipolla e mezzo peperone giallo o rosso.