Arriva dall’Università di Milano-Bicocca l’annuncio di una nuova tecnologia per creare finestre fotovoltaiche che utilizzano comuni plastiche e nano particelle di silicio.
E’ stata brevettata da Francesco Meinardi e Sergio Brovelli che, circa tre anni fa, avevano già aperto la strada ai vetri fotovoltaici mettendo a punto lastre trasparenti in grado di intercettare una parte della luce che le attraversava e di ridirigerla sui bordi, dove delle celle fotovoltaiche convenzionali la convertivano in energia elettrica.
Il segreto di queste lastre fatto da materiale plastici abbastanza comuni sono composti dall’aggiunta delle piccole quantità di materiali dette nanosfere in gradi di assorbire e riemettere la luce con delle qualità peculiari.
Da quel primo lavoro sono nati un brevetto annoverato tra le 100 invenzioni più importanti del 2016. Tuttavia la ricerca è andata avanti e ora i ricercatori del Dipartimento di Scienza dei Materiali hanno annunciato di essere riusciti a ripetere l’exploit senza fare uso di materie prime che potrebbero scarseggiare in futuro, come l’Indio, che veniva utilizzato nella formulazione precedente ma utilizzando il silicio, atossico e che non rappresenta un limite di approvvigionamento.
Queste vetrate fotovoltaiche potranno puntare ad ottenere un’efficienza di 50 watt di energia per m2, una lastra che permette di avere un alto isolamento termico ed acustico. Nel giro di un anno si partirà nello sviluppo industriale vero e proprio.