I Socialisti Gaudenti, pagina Facebook di grido, nata da un collettivo di menti politiche ebbre e lucidissime che volevano usare il web per rimorchiare, ci concedono questa intervista.
13 domande, come i 13 punti del socialismo liberale dei Fratelli Rosselli.
13 domande che fa tanto La Repubblica che mette sotto torchio il socialista di turno sulle sue avventure extraconiugali.
Un discorso tra Boschi, Dibba, Di Maio, satira politica e situazione mediatica. “Più partiti, più meme!”
Più una non smentita e non conferma finale che lascia un alone di mistero al tutto.
1. Come nasce l’idea di Socialisti Gaudenti? Siete per caso partiti dall’acronimo SG, della vecchia giovanile DS, per creare la sigla?
L’idea è nata un po’ per gioco, un po’ perché ci avevano detto che con queste cose si rimorchia ma soprattutto volevamo avere il numero della Boschi. L’acronimo è stato casuale, quando ce ne siamo accorti all’inizio avevamo molto timore reverenziale nell’usarlo, infatti abbreviavamo con un tristissimo Soc. Gau. , che il correttore del cellulare cambiava sovente in Soc. Gay.
2. Il vostro cocktail preferito è il Negroni (conclamato simbolo di gaudenza) e non il Garibaldi. Come mai? Eppure il Garibaldi è più craxiano come drink…
È una questione di gradazione alcolica. Non abbiamo alcun pregiudizio su qualunque alcolico, mica siamo la sinistra italiana che si divide per qualunque cosa.
3. Quand’è che vi siete resi conto di aver “rotto l’Internet”, di essere diventati un riferimento quotidiano per moltissimi lettori?
Questa è facile, quando siamo finiti su Dagospia. C’è pure un paper scientifico di un ricercatore universitario che parla di noi.
4. Se vi definiamo una delle migliori pagine di satira e approfondimento politico, vi offendete? O la vera satira è già il PD?
Ammettiamo che spesso la politica ci fa un sacco di concorrenza sulla satira, ma poi abbiamo scoperto che esistono delle persone che si tesserano ai partiti per via di pagine come la nostra, allora abbiamo capito che siamo pari.
Poi lo scopo della pagina è quello di rimorchiare, ma questa è un’altra storia.
5. Come avete vissuto la scissione di D’Alema e Bersani dal Pd? Una volta voi SG non eravate tutti dalemasessuali?
In realtà D’Alema e Bersani restano socialisti. Poi, per noi vale, la regola del più partiti più meme.
6. Cinque parole per definire la Prima Repubblica
Proporzionale, partiti, congressi, boom economico, Pertini.
7. Cinque parole per definire la situazione politica di quest’ultimo anno
Ennesima sconfitta per il Pd di Renzi.
8. Tanti dei vostri schemi di meme che sono diventati tormentoni. Per noi, quelli su Di Maio e le sue prestazioni universitarie, sono i migliori. Di quali creazioni meme vi sentite veramente orgogliosi?
In realtà un po’ di tutti, dalle storie del babbo di Dibba, alla deposizione del Craxi-Alongi.
9. È difficile far satira politica in un Paese in cui la realtà supera la fantasia? Oppure è la cosa più gaudente che ci sia?
La satira è in questo Paese si confonde spesso con la politica, spesso sono indistinguibili, prendete una dichiarazione a caso di Orfini e provate a smentirci.
Ovviamente questo ci facilita di molto il “lavoro”, visto i tanti spunti che ci offrono e i tanti negroni che ci vogliono per dimenticare.
10. La retorica mediatica dei buoni e colti che votano “bene”e dei brutti-cattivi-analfabeti funzionali che votano “male”, non vi ha francamente stufato? Cosa ne pensate dei media che insistono con questo paradigma?
Capite? Anche i media fanno caricature di quello che dovrebbe essere l’elettorato. Ad un certo punto, visto che nessuno vuole iniziare a fare politica, ci tocca farla a noi.
11. Si diceva finché c’è ditta c’é speranza…e finché c’è Speranza?
La satira si fa sui potenti, non su Speranza (anche se ammettiamo che si presta molto bene alle prese in giro), altrimenti è bullismo, prepotenza.
12. Progetti futuri? Ve lo diciamo, i vostri fan aspettano un libro…
Ormai scrivono tutti, Veltroni, Renzi, Di Battista, con pessimi risultati, noi puntiamo più in alto, puntiamo alla mano della Boschi.
13. A tal proposito, ammettetelo, dietro l’operazione Pisapia ci siete voi… È una trollata che vi sta riuscendo benissimo, ci stanno cascando tutti…
Non possiamo né confermare, né smentire.
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