Iniziare o riprendere a fumare è veramente facile, smettere è veramente difficile, 6 milioni di persone nel mondo muoiono ogni anno a causa del fumo, le industrie del tabacco portano un danno economico alla sanità enorme, pari a 1000 miliardi dollari, secondo l’OMS aumentando il prezzo del pacchetto del 40%, il 9% dei fumatori smetterebbero di fumare, 66 milioni di persone tolte al vizio, con un risparmio di 90 miliardi.
Lo stesso istituto nazionale contro tumori porta avanti una battaglia con lo stato, per far aumentare il prezzo del pacchetto almeno di 1 euro destinando questa tassa alla ricerca sulla prevenzione e investire i fondi recuperati in un aiuto concreo per i fumatori.
Quante volte abbiamo fatto dei buoni propositi promettendoci che con l’inizio del nuovo anno, avremmo smesso di fumare, ma molto spesso queste promesse sono rimaste solo nei nostri pensieri, rimandando al mese di febbraio la dura scelta.
Va considerato che il provare a smettere di fumare anche se non si riesce, non deve essere vissuto come un fallimento, ma come un percorso difficoltoso che può nel tempo dare grosse soddisfazioni.
La nicotina può essere considerata un vera droga e può portare subito alla dipendenza, purtroppo i buoni propositi si scontrano con questa droga e tutta la nostra volontà spesso finisce nella spazzatura.
Occorre una motivazione molto alta, bisogna trovare il momento più giusto e solo in questi casi alcune persone riescono ad eliminare la sigaretta, chi invece non riesce a togliere il vizio del fumo, non ha ben pianificato il percorso da intraprendere e cade nelle piccole trappole che la sigaretta ogni giorno ci propina.
SI fuma durante la giornata per svariati motivi, per rilassarsi, in momenti di emozione come felicità o stress, mediamente il fumatore medio consuma un pacchetto di sigarette al giorno, alcuni metodi suggeriti dagli esperti dicono che va trovato il nostro punto debole, il momento in cui siamo più fragili che ci porta ad accendere la sigaretta.
Anch’io sono stato un fumatore per ben 20 anni, casualmente mi hanno regalato un libro straordinario che mi ha fatto capire con parole semplice cos’è la sigaretta e come smettere di fumare senza fatica, s’intitola È facile smettere di fumare se sai come farlo, lo consiglio a tutte le persone che stanno cercando di togliersi questo brutto vizio.
Quali sono i metodi più efficaci per smettere di fumare?
Per provare ad avere dei risultati possiamo creare un piccolo diario e scrivere quando, come e perché si è fumato, il grado di emozione e il bisogno in quel particolare momento.
Può servire riflettere sul perché si è fumato in quel determinato momento, ponendosi delle domande tipo: Era indispensabile accendere la sigaretta? Potevo trovare un’alternativa?
Altro esercizio che da ottimi risultati è eliminare la sigaretta più importante della giornata sostituendola con un alternativa.
Il fumo è una patologia recidiva, dunque è giusto non scoraggiarsi dei nostri fallimenti, ogni fumatore è diverso e nasconde dei punti deboli come paure, gratificazioni, gestualità e momenti di fumo sociali, la soluzione è stravolgere i nostri comportamenti aiutandosi anche con una terapia comportamentale. L’importante è essere consapevoli della difficoltà nello smettere di fumare e il fatto che togliere il vizio porta solo benefici per la salute e per il portafoglio.
Un altro piccolo aiuto consiste nel parlare con altre persone che hanno il nostro stesso problema, condividere metodi e problematiche utilizzando internet è sicuramente un valido aiuto.
Altro consiglio, create durante la giornata dei momenti gratificanti che tolgano l’attenzione della sigaretta, come ascoltare un brano musicale o semplicemente cimentarsi in cucina.
Abbassare il numero delle sigarette aiuta veramente?
Da uno studio è emerso che il 10% dei fumatori riesce a smettere abbassando il numero delle sigarette fumate, naturalmente questo periodo non deve durare in media più di 6 settimane per poi consolidare il risultato ottenuto.
Il fumo passivo può creare problemi alle donne in gravidanza?
E’ giusto sapere che sia il fumo attivo e passivo in gravidanza possono portare diversi problemi al feto, come peso inferiore alla nascita, fino ad arrivare alla morte improvvisa nella culla registrata nelle famiglie dove ci sono fumatori in casa, dunque è importantissimo evitare il fumo di qualsiasi genere nei mesi di gestazione, l’ideale è smettere prima o meglio ancora non cominciare.
Ci sono additivi all’interno del tabacco?
Le industrie del tabacco sostengono che devono obbligatoriamente inserire queste sostanze per vari motivi, a tale proposito vi consigliamo di vedere un film “The insider” con Al Pacino e Russell Crowe, tratto da una storia vera, si racconta dell’uso dell’ammoniaca e altre additivi per aumentare la dipendenza da tabacco.
Le multinazionali hanno dovuto pagare grosse multe e affrontare diversi processi per questo comportamento, ma ancora oggi continuano ad usare questo tipo di sostanze in maniera più subdola.
In Italia alcune sostanze sono state eliminate da un decreto del 2016 firmato dal ministro Lorenzin come il mentolo, ma la battaglia è ancora molto lunga.
Quanto siamo dipendenti dalla nicotina?
Esiste un test composto da 6 domande, inventato da un medico svedese il dottor Fagerström che permette di stabilire il nostro grado di dipendenza dalla nicotina, di seguito vi proponiamo il questionario: Calcolate i punti e guardate il risultato alla fine dell’articolo.
- Quanto tempo passa dal suo risveglio alla mattina finché accende la prima sigaretta?
- Massimo 5 minuti (3 punto)
- 6-30 minuti (2 punto)
- 31-60 minuti (1 punto)
- Più di 60 minuti (0 punti)
- Ha difficoltà a rinunciare al fumo in luoghi dove è vietato? (p.es. cinema, teatro, …)
- Si (1 punto)
- NO (0 punti)
- A quale sigaretta rinuncia più malvolentieri?
- Alla prima del giorno (1 punto)
- A un’altra (0 punti)
- Quante sigarette fuma in media al giorno?
- 10 o meno (0 punti)
- 11-20 (1 punto)
- 21-30 (2 punti)
- 31 o più (3 punti)
- Nelle prime ore del mattino fuma a intervalli più brevi rispetto alle altre ore del giorno?
- Si (1 punto)
- No (0 punti)
- Fuma anche se è così ammalata/o da stare a letto?
- Si (1 punto)
- NO (0 punti)
Le sigarette elettroniche possono aiutare a smettere di fumare?
Il 70% dei fumatori che usano la sigaretta elettronica fanno uso anche delle sigarette tradizionali, il classico fumatore duale, questo tipo di strada può andar bene al massimo per i primi due mesi poi bisogna eliminare completamente la sigaretta tradizionale e solo dopo 12 mesi possiamo dire di aver smesso di fumare.
L’istituto nazionale anti tumori ha effettuato uno studio molto approfondito sulla tossicità delle sigarette tradizionali, le classiche sigarette elettroniche e la nuova generazione di sigarette elettroniche a fumo freddo (con il tabacco).
Dalla ricerca è emerso che le polveri sottili sono quasi assenti nella sigaretta elettronica, sono stati riscontrati metalli pesanti che possono essere irritanti, non sono cancerogeni, ma è presente la formaldeide in quantità elevata pari al 7% nella sigaretta elettronica di nuova generazione, anche la sigaretta tradizionale ne possiede una minima quantità pari al 3%.
Se stiliamo una classifica possiamo dire che le sigarette elettroniche di vecchia generazione possono andar bene, anche se danno dipendenza alla nicotina, che fa comunque meno dell’alcool, la sigaretta di nuova generazione è dannosa come le sigarette tradizionali.
Per chi soffre di malattie polmonari la sigaretta elettronica può dare problemi?
Per chi soffre di malattie polmonari è consigliabile non usare la sigaretta elettronica, per due motivi
- La nicotina porta nuovamente alla dipendenza
- Per chi ha problemi come l’asma il vapore della sigaretta elettronica al suo interno ha delle sostanze irritanti che possono portare a delle patologie come broncospasma e tosse, si consiglia anche di stare lontani dalle persone che la usano.
Come dobbiamo comportarci con i nostri figli che iniziano a fumare?
- Mantenere il dialogo è importantissimo
- Informare sui danni facendo esempi di esperienze vicine alla nostra famiglia
- Dettare delle regole come il non fumare fuori (sul balcone) e dentro casa, non fumare davanti i genitori
- Toglierei soldi o mettere in castigo può solo peggiorare le cose.
- Se si scopre che i nostri figli fumano, parlare sempre con loro
Il fumo può far sviluppare il diabete?
Un recente studio ha dimostrato che su un campione di 2800 non fumatori esposti al fumo passivo continuativo, hanno quasi le stesse di possibilità di sviluppare il diabete tipo 2 di chi fuma attivamente, si parla di un rischio del 50%, mentre nei fumatori il rischio sale al 57%, paradossalmente il fumo passivo contiene concentrazioni più elevate di sostanze infiammatorie che possono creare grossi problemi di salute anche a chi subisce questo vizio.
Risultato del test
- Dipendenza lieve (0-2 punti)
- Dipendenza moderata (3-5 punti)
- Dipendenza forte (6-7 punti)
- Dipendenza molto forte (8-10 punti)